Nel 1861 i Carabinieri Reali del neonato Regno d’Italia si trovavano nella necessità di ammodernare l’armamento individuale sostituendo le vecchie pistole avancarica con armi più adeguate alle necessità di ordine pubblico, in particolare per quei reparti impiegati a combattere il brigantaggio nel sud del Regno. La scelta cadde sul revolver a spillo francese, inizialmente vennero acquistate poche migliaia di pezzi della produzione commerciale con specifiche modifiche quali l’accorciamento della canna a 120 mm e la bacchetta estraibile, e successivamente avvenne l’ordine per il modello ufficiale che era privo dell’alloggiamento per la bacchetta che doveva essere portata dal militare nella taschetta accessori.
Nel 1861 i Carabinieri Reali del neonato Regno d’Italia si trovavano nella necessità di ammodernare l’armamento individuale sostituendo le vecchie pistole avancarica con armi più adeguate alle necessità di ordine pubblico, in particolare per quei reparti impiegati a combattere il brigantaggio nel sud del Regno. La scelta cadde sul revolver a spillo francese, inizialmente vennero acquistate poche migliaia di pezzi della produzione commerciale con specifiche modifiche quali l’accorciamento della canna a 120 mm e la bacchetta estraibile, e successivamente avvenne l’ordine per il modello ufficiale che era privo dell’alloggiamento per la bacchetta che doveva essere portata dal militare nella taschetta accessori.