Cal. 45 ACP.
Revolver ex ordinanza USA della prima guerra mondiale in condizioni splendide, la brunitura originale è presente al 95%, solo lievi segni di usura negli spigoli del castello, canna specchio, meccanica perfetta, completo di fondina originale in eccellenti condizioni. La canna riporta nella parte alta rullato il nome del produttore con i brevetti, di lato “S.&W. D.A.45” e nella parte inferiore “UNITED STATES PROPERTY“; sulla base dell’impugnatura la denominazione ufficiale “U.S. ARMY MODEL 1917” e la matricola, sul castello il punzone “GHD” dell’ispettore del primo lotto di produzione Maggiore Gilbert H. Stewart. La fondina, splendidamente conservata, riporta il classico monogramma “US” nel cerchio e sul retro “G&K – 1917 – A.G.” il marchio del fabbricante “Graton & Kinght” con l’anno di produzione.
Quando nel 1917 gli Stati Uniti entrano in guerra la disponibilità della pistola d’ordinanza COLT Model of 1911 non è sufficiente ad armare le truppe richiamate, è il governo decide di approvvigionarsi anche di altre armi, purché camerate per il calibro d’ordinanza, il .45 ACP. La Smith & Wesson adatta al nuovo calibro la sua “New Model Hand Ejector”, ottenendo fra il 1917 ed il 1919 due contratti per una produzione totale di 169.595 esemplari, rendendo questo revolver una delle ex ordinanze USA numericamente più rare (in particolare in queste condizioni), considerando l’utilizzo militare e le perdite conseguenti. Secondo il testo US Infantry Weapons Of World War II dell’autore Bruce Canfield quando i revolver M1917 furono stoccati in arsenale alla fine del conflitto solo 96530 Colt e 91500 Smith & Wesson risultarono nell’inventario del governo.
Per poter sparare la cartuccia rimless della semiautomatica venivano impiegate speciali lunette da tre colpi che permettevano l’estrazione dei bossoli esplosi. Da notare che, a differenza del concorrente COLT Mod. 1917 che aveva il tamburo con fori di cameratura passanti, la Smith & Wesson ha realizzato delle vere e proprie camere che offrivano l’appoggio per il bossolo, con la conseguenza pratica che in caso di emergenza il militare poteva comunque sparare le cartucce nel tamburo senza lunette, ovviamente con l’inconveniente di dover estrarre manualmente i bossoli.